Il 30 aprile gli elettori del Partito Democratico saranno chiamati ad eleggere, tramite lo strumento delle primarie, il segretario nazionale. Sono primarie aperte a tutti i sostenitori e simpatizzanti, iscritti e non, e mi aspetto la consueta, forte, partecipazione popolare. D’altra parte le primarie del PD restano ancora la forma più democratica, estesa, e seria, di coinvolgimento dei cittadini nella vita interna di qualsiasi partito italiano. Altri non fanno nemmeno i congressi, altri ancora indicono elezioni su piattaforme informatiche dal controllo privatistico e ne annullano i risultati qualora non di proprio gradimento.
A queste primarie arrivo con una forte convinzione nel sostegno a Matteo Renzi. I 1000 giorni del suo Governo, tra tante difficoltà, hanno segnato una svolta riformista e dato un indirizzo chiaro al Paese. Certamente non sono mancati gli errori e le cose da correggere, ma resta fuor di dubbio che si sia segnata per l’Italia una stagione di riforme importanti che hanno fatto registrare esiti positivi sia per quanto riguarda l’economia che l’occupazione, per non parlare dell’affermarsi, finalmente, di nuovi ed importanti diritti civili. Sul fronte della perequazione sociale il Governo Renzi è l’unico che ha praticato una vera riduzione del cuneo fiscale (i forse troppo presto dimenticati “80 euro”) ed una riduzione della pressione fiscale per le imprese, sottraendo, finalmente, il costo del lavoro dalla base imponibile dell’IRAP: assurdità che penalizzava chi assumeva. Anche la Riforma Costituzionale, che ho sostenuto con tutta la mia convinzione andava nella stessa direzione, per dare al nostro Paese un assetto delle istituzioni più al passo con i tempi. Ma come spesso accade in Italia la somma dei contrari ha avuto la maggioranza, ma certo essa non costituisce di per sé base politica per un disegno di governo. Per adesso, vi è una sola forza politica in Italia che ha i numeri, ed il leader, per una azione di governo moderna, europea, di riforme: il PD di Matteo Renzi. Credo allora che, forti dell’aver imparato dagli errori, qualcuno anche comunicativo, possiamo con queste primarie riprendere il filo interrotto il 4 dicembre. C’è una Paese che ci crede, è quello che il 4 dicembre ha votato Sì come sono sicuro di trovarlo in tanti che hanno votato No. Ma è un Paese che non vuole la palude proporzionale degli anni ’80, dove alla sera delle elezioni tutti avevano vinto. E’ un Paese che non vuole estenuanti trattative tra partitini, generalmente al ribasso e generalmente per governi balneari, di transizione, “del presidente”. E’ un Paese che vuole un Governo che governi, e basta. E’ a questa Italia che, mi pare, resti solo una chance per riprendere una speranza interrotta, per rimettersi “in cammino” verso il futuro: sostenere Matteo Renzi. E ciò che intendo fare e che mi vedrà impegnato nelle prossime settimane.

Per questo vi segnalo due appuntamenti importanti:

giovedì 30 marzo alle ore 1930: apericena e a seguire incontro con Ettore Rosato, capo gruppo PD alla Camera presso il Teatro SOC Certosa in Salita San Bartolomeo della Certosa, Genova

lunedì 3 aprile ore 17.30 : incontro con Piero Fassino presso il Circolo PD di Cogoleto in Via Luigi Parenti 24