Sulle cure palliative per i malati terminali l’assessore Viale sostiene di voler potenziare l’assistenza domiciliare, invece di aumentare i posti letto, come chiede il Partito Democratico. Ma visto che la vicepresidente della Giunta non ha presentato alcun tipo di programmazione e non ha previsto alcun investimento a sostegno di questa tesi, vorrei capire cosa intenda fare effettivamente la Regione per dare una risposta alle famiglie liguri su un tema così delicato.

Il deficit di strutture per le cure palliative sul nostro territorio è molto ampio. Solo per citare un dato emblematico la Gigi Ghirotti, nel 2017, ha ricevuto un migliaio di richieste per l’assistenza di malati terminali e ne ha potute soddisfare solo la metà, lasciando fuori 500 persone. E non è tutto. L’Asl 3 copre circa 800 mila abitanti, ma ha solo tre strutture per i malati terminali. Di fronte a questi numeri l’assessore, però, sostiene che la Giunta punterà sull’aumento dell’assistenza a domicilio. A mio avviso si tratta di una risposta che rischia di rivelarsi inadeguata dal punto di vista quantitativo e rimaniamo convinti che l’aumento dei posti letto sia il metodo migliore per rispondere alle esigenze dei malati terminali e delle loro famiglie. Ma al di là delle diverse strategie da adottare, sarebbe opportuno che la Giunta chiarisse come intende potenziare l’assistenza domiciliare, con quali fondi e su quali basi.