Lo avevamo detto e alla fine, come per magia, la politica ha fatto capolino nel Festival della Scienza.
Mi riferisco alle voci sull’indicazione di Gianni Plinio all’interno del Comitato di programmazione della manifestazione. Ieri abbiamo avuto la buona notizia delle nomine del cda, di cui, oltre al presidente Marco Pallavicino, professore di Fisica, fanno parte adesso Rosa Bottino del Cnr e Francesca Cagnoni dell’Iit, il dottor Danco Singer (ideatore del Festival della Comunicazione di Camogli) e Beppe Costa dell’Acquario. Presidente del comitato scientifico è stato invece scelto Alberto Diaspro dell’Iit. E fin qui tutto bene. Poi però oggi, sugli organi di stampa, leggiamo che nel Comitato di programmazione potrebbe entrare anche un ex assessore non più eletto in Regione: Gianni Plinio. Premesso che non ho nulla di personale nei suoi confronti, vorrei ricordare però che il Comitato del Festival della Scienza dovrebbe individuare il tema di fondo della manifestazione, svilupparne gli approcci – tutti! – scientifici e chiedere a scienziati, ricercatori e professori di tutto il mondo di sviluppare laboratori, conferenze, performance. Un ruolo evidentemente non politico, ma tutto tecnico e scientifico. La precedente governance del Festival aveva garantito merito e qualità, oggi, invece, come accade in moltissimi ambiti scientifici e di ricerca, iniziano le dinamiche di potere e di consenso. Di fronte a tutto questo viene purtroppo da dire non solo che lo avevamo detto, ma che io, personalmente, avevo votato contro il nuovo statuto del Festival che è nato proprio – come ci hanno spiegato il Comune e l’assessore Cavo – perché la vecchia governance non andava più bene. E questi sono i risultati…