Navebus è stato finanziato dalle risorse del Governo, la Regione non ci ha messo un euro. Per i trasporti è previsto l’arrivo di nuove risorse nazionali. Si lavora anche per la proroga dei fondi aggiuntivi per il TPL dell’area metropolitana genovese.

Il servizio Navebus che collega Pegli al Porto Antico – fermo da marzo per l’emergenza Covid-19 e ultima linea Amt a ripartire – si è sbloccato oggi anche grazie all’interrogazione del Gruppo PD depositata nei giorni scorsi. Alle polemiche dell’assessore Bordilli contro il Governo rispondiamo ricordando che il servizio dovrebbe essere garantito dalla Regione. Cosa però che non è accaduta l’anno scorso, visto che Navebus ha continuato a esistere soprattutto grazie all’Esecutivo che il centrodestra prova a mettere sotto accusa. Nel 2019, infatti, il costo del servizio è stato coperto grazie ai fondi stanziati dal Decreto Genova (la Regione non ci ha messo praticamente un euro). E anche quest’anno il copione rischia di essere lo stesso. Il Mit ha garantito un fondo nazionale da 500 milioni a sostegno dei trasporti, con l’impegno di portarlo a 800 milioni di euro, accogliendo le richieste delle Regioni. In questi giorni, inoltre, si sta discutendo un emendamento al Decreto Rilancio firmato anche dai parlamentari del PD e condiviso dal Mit per prorogare, fino a dicembre, i fondi aggiuntivi per il trasporto pubblico locale, concessi all’area metropolitana genovese a seguito del crollo del ponte Morandi: risorse che erano già state prorogate fino a giugno dal Milleproroghe. Parliamo di circa 11 milioni di euro, all’interno dei quali si potranno reperire i soldi per Navebus. Se la Regione integrasse i fondi nazionali con risorse proprie non solo si manterrebbe in vita l’attuale servizio, ma lo si potrebbe anche ampliare, aumentando le corse e aggiungendo nuovi attracchi.