Esprimo il mio impietoso giudizio sull’operato della direzione generale del San Martino. A leggere i giornali, infatti, è chiaro che non è riuscita a creare le condizioni per garantire una temperatura accettabile all’interno dell’ospedale in questi giorni di forte caldo. Ma problemi analoghi si sono verificati, in quasi tutti i presidi sanitari liguri, a dimostrazione che è il sistema ad avere parecchi problemi.
Nel piano estate presentato dalla Regione si parla di interventi e programmi adeguati per fronteggiare l’ondata di afa eccezionale (lo è ogni anno, secondo la Giunta ligure). Ma qualcosa, ancora una volta non ha funzionato e dentro i reparti c’era (e temo ci sia ancora) una temperatura rovente. Certo, l’assessore Viale dirà che è colpa del Pd – come fa sempre – ma dopo quattro anni di governo regionale del centrodestra chiediamoci se sia normale che all’interno del pronto soccorso del San Martino ci siano trenta gradi e che ogni Natale e ogni estate sia necessario fronteggiare un’emergenza. È possibile che non si riescano mai a mettere in atto politiche di programmazione serie che facciano in modo che i servizi funzionino? Speriamo che almeno oggi si sia trovata una soluzione tampone. Non posso fare altro che portare all’attenzione della Giunta le giuste lamentale dei pazienti, dei loro famigliari, dei medici e di tutto il personale sanitario. E’ paradossale che chi viene ricoverato proprio per colpa il caldo, trovi ospedali con l’aria condizionata in tilt. Speriamo che l’incapacità di gestione della sanità pubblica ligure non sia la giustificazione per ricorrere ai privati.
Su questa vicenda è stata presentata un’interrogazione in Consiglio regionale per chiedere all’assessore Viale quali interventi intenda adottare la Regione.