Prot. 10/145

ASSEMBLEA LEGISLATIVA DELLA LIGURIA

Genova, 18 marzo 2016

Al Signor Presidente dell’Assemblea Legislativa della Liguria

ORDINE DEL GIORNO

Oggetto: Progetto Regionale “Il Lupo in Liguria”.

IL CONSIGLIO REGIONALE ASSEMBLEA LEGISLATIVA DELLA LIGURIA

PREMESSO CHE:

  • la specie canis lupo (“lupo”) è elencata negli Allegati II e IV della Direttiva92/43/CEE del 21 maggio 1992 “relativa alla conservazione degli habitat naturali e seminaturali e della flora e della fauna selvatiche”, recepita a livello nazionale dal DPR 357/97, che individuano le specie animali e vegetali prioritarie di interesse comunitario che richiedono una protezione rigorosa da parte degli stati membri;
  • il lupo è oggetto di tutela per la Convenzione di Berna relativa alla “conservazione della vita selvatica e dell’ambiente naturale dell’Europa”, adottata il 19 settembre 1979, ratificata dall’Italia nel 1981 ed attuata con Legge n. 157 dell’11 febbraio 1992; in particolare e’ inserito nell’Allegato II della Convenzione che elenca le specie faunistiche protette in quanto minacciate di estinzione ed è individuato specificatamente nell’articolo 2 della legge 157/1992 nell’elenco delle specie particolarmente protette;
  • il Ministero dell’Ambiente ha approvato nel 2002 un Piano nazionale per la conservazione del lupo realizzato dall’Istituto Nazionale per la Fauna Selvatica che è in corso di aggiornamento;
  • la Regione Liguria, che ha quindi l’obbligo di tutela di questa specie a rischio, ha avviato con la DGR 1328 del 24 novembre 2006 uno specifico progetto “Il Lupo in Liguria” relativo alla gestione del lupo sul territorio ligure, già inserito con DGR 943/2006 fra le iniziative di interesse del Sistema Regionale delle Aree Protette, i cui filoni principali sono:o l’approfondimento conoscitivo del fenomeno della ricomparsa del lupo in Liguria attraverso un’attività di monitoraggio e di ricerca sulla presenza degli

individui e di monitoraggio e di ricognizione della conduzione dell’allevamento in Liguria e dei danni provocati, al fine di individuare le più idonee forme di prevenzione al fenomeno di predazione;

o la gestione del conflitto lupo-zootecnia basata sul risarcimento dei danni da predazione ma soprattutto volta alla prevenzione dei danni tramite informazione, supporto, assistenza agli allevatori e sperimentazione di metodi preventivi anti-predatori (recinti elettronici, dissuasori audiovisivi, utilizzo di cani pastori) ;

o la sensibilizzazione e la comunicazione costante al pubblico e a gruppi di interesse specifico quali allevatori, cacciatori, associazioni ambientaliste e animaliste, studenti e popolazione residente;

o preparazione all’elaborazione di un piano di gestione del lupo sul territorio regionale al fine di definire strategie ed azioni per la conservazione della specie;

CONSIDERATO CHE l’ambiente appenninico e alpino della Liguria rappresenta un territorio idoneo per l’espansione delle popolazioni di lupo ed un fondamentale corridoio ecologico, per la sua conformazione, fra l’Appennino e l’arco alpino, in grado di consentire il passaggio della specie verso le Alpi;

RILEVATO CHE:

  • numerosi studi, tra cui molti attivati dalla Regione Liguria in collaborazione con il Dipartimento di Scienze della Terra e dell’Ambiente dell’Università degli Studi di Pavia, hanno dimostrato che l’abbattimento selettivo di alcuni esemplari comporta nel medio lungo termine un aumento dei casi di predazione, causato dalla dispersione degli elementi del branco;
  • sempre secondo gli studi di cui sopra, il lupo assolve ad un’importante funzione ecologica in quanto contribuisce al controllo e alla regolazione della componente animale dell’ecosistema, ed inoltre la sua presenza può evitare sovrappopolazioni di alcune specie – come ad esempio cinghiali e altri ungulati – che provocano ingenti danni alle colture;CONSTATO CHE già la Regione Abruzzo ha dichiarato la sua contrarietà all’apertura di deroghe nazionali per l’abbattimento selettivo del lupo;

    TENUTO CONTO del report dei risultati della settima fase di monitoraggio del Progetto regionale pubblicata nel marzo del 2015, che evidenzia una stabilizzazione del lupo in Liguria negli anni di monitoraggio ed un progressivo aumento dell’areale occupato (ad oggi corrispondente a 4084 km2) ed in particolare:

    • la presenza in Liguria di tre aree a maggior frequentazione (per un totale di 2073 km2): una che si estende dalla Provincia di Cuneo alla Francia attraverso la Provincia di Imperia e marginalmente quella di Savona, di 984 km2, una nell’area del Beigua tra le Provincie di Savona e Genova, corrispondente a 90 km2, e la principale situata tra le Province di Genova, La Spezia, Parma e Piacenza, di 999 km2;
    • l’individuazione di 88 individui distinti individuati dal 2007 al 2014 attraverso la campionatura biologica e le analisi genetiche, con una media di 16,4 individui identificati ogni anno;
    • la rilevazione nello stesso periodo di 21 individui morti nella Regione, principalmente a causa del bracconaggio (57%);
  • la presenza in Liguria, riscontrata sempre tramite indagini genetiche, di 5 gruppi familiari stabili (uno in provincia di Imperia al confine con la Francia e la provincia di Cuneo, uno nella porzione più occidentale della provincia di Savona, uno del parco del Beigua, uno nel parco dell’Antola al confine con le province di Alessandria e Piacenza, e uno in provincia di La Spezia al confine con le province di Parma e Massa), ed un sesto branco il cui aerale ricade all’interno del Parco dell’Aveto, nel quale non risultano rapporti di parentela tra gli individui;
  • come dal dicembre 2009 al dicembre 2014 siano state eseguite 41 sessioni di foto e video trappolaggio in 176 stazioni di monitoraggio all’interno del territorio regionale, per un totale di 3601 giorni di campionamento, e complessivamente siano stati contattati in 70 di queste stazioni un numero di individui pari a 342;
  • il fatto che il 36% del territorio regionale, alla luce di tale monitoraggio, sia risultato positivo alla presenza del lupo per una superficie complessiva di 1936,13 km2;
  • il fatto che, considerando i 10 modelli utilizzati per predire la presenza del lupo a livello regionale, si è evidenziata una superficie regionale idonea pari al 45.34% della Liguria;
  • la registrazione negli allevamenti bovini e ovi-caprini censiti in Regione, nel periodo dal 2002 al 2013, di 349 eventi di predazione per un numero di capi predati ufficialmente denunciati pari a 808, e l’individuazione, considerando 4 modelli di valutazione del rischio, di 122 pascoli, su un totale di 303, a rischio potenziale di predazione da parte del lupo, pari al 40,3% del totale;
  • come non esista una generalizzata tendenza all’aumento nel tempo degli eventi di predazione da parte del lupo: nel Parco dell’Antola si registra una diminuzione a partire dal 2010, nel Parco dell’Aveto i dati oscillano a seconda delle annualità, nel Parco del Beigua aumenta nell’ultimo anno di rilevazione il numero di capi predati ma diminuiscono gli eventi di predazione, mentre in provincia di Imperia e in provincia di La Spezia aumentano progressivamente i capi predati, ma in quest’ultima in particolare si tratta di pochi casi rilevati, e nel resto della provincia di Savona mancano le rilevazioni poichè le denunce partono dal 2013;
  • come la tendenza dei rimborsi per i danni subiti, che avevano superato i 20.000 euro annui nel 2008, sia in progressiva decrescita, fino ai 10.000 euro annui stanziati nel 2014; rimborsi dati per la prima volta in provincia di Savona nel 2013, in provincia di La Spezia dal 2012, mentre nella provincia di Genova vengono erogati dal 2002 e dal 2004 in provincia di Imperia;TENUTO CONTO CHE metodi di prevenzione acquistati e messi a disposizione da enti pubblici (Regione, Provincia di Genova, Parco Regionale dell’Aveto e Parco Regionale del Beigua) sotto forma di recinti elettrificati e/o dissuasori audio-visivi sono stati installati dal 2007 al 2015 su 33 pascoli su tutto il territorio regionale (17 in provincia di Genova, 7 in provincia di Imperia, 4 in provincia di La Spezia, 5 in provincia di Savona); e che l’efficacia di tali strumenti – che hanno comportato anche un miglioramento del rapporto tra gli allevatori e le amministrazioni competenti – nel periodo monitorato è stata verificata su 17 allevamenti, evidenziando una diminuzione significativa sia degli eventi predatori (nel 53% dei casi tali eventi non si sono verificati) sia del numero di capi predati, e che inoltre i casi accertati di predazione in questi allevamenti non sono mai avvenuti in aree protette con mezzi di protezione funzionanti e correttamente installati;

    CONSTATATO CHE:

    • il Progetto in questione ha ricevuto mediamente oltre € 50.000,00 di finanziamenti annuali propri della Regione fino al 2011 e che è stato oggetto di uno specifico finanziamento POR-FESR di € 180.000,00 nel triennio dal 2012 al 2014, affiancato da

ulteriori fondi regionali finalizzati alla realizzazione di iniziative per la prevenzione dei danni;

  • parallelamente al Progetto principale sono state portate avanti altre iniziative coordinate di monitoraggio e prevenzione, attraverso fondi specifici dei Parchi e con la partecipazione di questi ultimi a progetti europei (Parco del Beigua), o in altri casi con il contributo di investimenti privati (caso Almo Nature: donazione di cani pastore, con relativa fornitura annuale gratuita di cibo, nelle zone del Parco dell’Antola del Parco del Beigua e del Parco dell’Aveto) ;
  • nel 2016 sono stati allocati € 30.000,00, assegnati con Decreto n° 4535 del 30/12/2015, per interventi destinati alla prevenzione delle predazioni di bestiame da parte del lupo;CONSIDERATO CHE lo scopo del progetto è di favorire la coesistenza tra il lupo e le attività antropiche, al fine sia di tutelare la specie sia di proteggere le attività economiche;

    RITENUTO CHE:

  • sia necessario un costante controllo veterinario per consentire un’attenta verifica del fatto che le predazioni segnalate siano effettivamente attribuibili al lupo e non a cani vaganti, attivi anch’essi nelle predazioni domestiche anche in virtù di una maggiore confidenza con l’uomo, che costituiscono inoltre una pericolosa fonte di inquinamento genetico, attraverso ibridazioni, della specie ed una minaccia alla sua conservazione che andrebbe meglio studiata e compresa;
  • in questi 9 anni di monitoraggio e di installazione di strutture di difesa dei pascoli, il Progetto abbia dimostrato la sua efficacia nel raggiungimento dei suoi scopi fondativi in materia di prevenzione, e che sia importante proseguire la sperimentazione per continuare ad acquisire dati sulla presenza del lupo in Liguria e aumentare il numero di allevamenti coinvolti;IMPEGNA IL PRESIDENTE E LA GIUNTA REGIONALE
    • ad attivarsi tempestivamente per la costituzione di un tavolo di coordinamento tra tutti i soggetti coinvolti (istituzioni, enti Parco, servizi veterinari delle ASL, associazioni di categoria a partire dagli allevatori e dagli agricoltori, corpi di Polizia, Corpo Forestale dello Stato) per individuare strategie di sviluppo ed implementazione del Progetto, compresa la standardizzazione e l’efficientamento del così detto sistema “denuncia – controllo – rimborso” al fine di favorire la corretta segnalazione ed identificazione dei casi di predazione, rendere più efficiente e uniforme il sistema del riconoscimento dei danni e dei rimborsi anche per sviluppare una maggior conoscenza in Liguria del fenomeno dei cani vaganti ed evitare fenomeni di bracconaggio;
    • a creare uno specifico capitolo nel Bilancio Regionale per gli indennizzi alle aziende zootecniche che subiscono predazioni da parte del lupo;
    • ad operare per garantire la tutela della specie lupo e la sua pacifica coesistenza con le attività antropiche senza ricorrere a metodi di abbattimento selettivo che, oltre ad essere in contrasto con il principio di tutela e conservazione della specie assicurato dalle norme comunitarie e nazionali, rischierebbero di alterare il delicato

equilibrio del nostro ecosistema minacciando un importante elemento di biodiversità;

  • a dare continuità e stabilizzazione pluriennale al finanziamento del Progetto, anche attraverso l’individuazione di specifiche risorse all’interno del Piano di Sviluppo Rurale di recente approvazione, in modo da estendere in maniera via via più capillare la sperimentazione dei sistemi di prevenzione anti predatori a tutela dei pascoli e degli allevamenti, di proseguire il monitoraggio e le attività di comunicazione ed informazione;
  • ad operare una revisione della normativa regionale che affronti in maniera unitaria e coerente la gestione del lupo e dei cani randagi o inselvatichiti ad oggi suddivisa in due diversi testi, ovvero la l.r. 29/1994 e s. m. ed i. per la protezione della fauna selvatica e la l.r. 23/2000 e s. m. ed i. per il fenomeno del randagismo;
  • ad attivarsi per una partecipazione stabile della Regione Liguria ai tavoli nazionali per il coordinamento delle azioni di monitoraggio e di gestione del lupo, con il coinvolgimento del Ministero dell’Ambiente e dell’ISPRA.Giovanni Lunardon Raffaella Paita Giovanni Barbagallo Luigi De Vincenzi Valter Ferrando Luca Garibaldi

    Juri Michelucci

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