INTERROGAZIONE A RISPOSTA IMMEDIATA

 Oggetto: sulla gestione del ciclo integrato rifiuti nell’ambito metropolitano genovese.

I sottoscritti Consiglieri regionali,

Premesso che

la Regione Liguria, in attuazione della normativa comunitaria e nazionale in materia di gestione integrata dei rifiuti e dell’articolo 3 bis del D.L. 138/’11 (Ulteriori misure urgenti per la stabilizzazione finanziaria e per lo sviluppo) relativo alla modalità di svolgimento dei servizi locali a rete di rilevanza economica, ha rivisto con legge regionale 24 febbraio 2014, n. 1 l’intero settore delle competenze per l’organizzazione del servizio, prevedendo un unico Ambito regionale corrispondente all’intero territorio della Regione Liguria e quattro aree di articolazione coincidenti rispettivamente con il territorio della Città Metropolitana, della Provincia della Spezia, di Savona e di Imperia;

  • ad oggi la disciplina stabilita dalla suddetta legge regionale 1/’14 è ancora in fase di attuazione, dal momento che non risultano approvati in via definitiva i necessari atti programmatori e di pianificazione previsti;
  • il servizio viene pertanto disciplinato in via transitoria secondo le modalità stabilite dall’articolo 24 della legge regionale 7 aprile 2015, n 12 che attribuisce alla Città Metropolitana e alle Province il compito di assicurare la continuità della gestione della fornitura dei servizi in essere attraverso:

“-subentro nei rapporti contrattuali stipulati dai comuni;

-nuovi affidamenti, nel rispetto della vigente normativa comunitaria e statale, comunque finalizzati a raggiungere l’obiettivo dell’unicità della gestione in ciascuna area;

-mantenimento, in capo ai comuni, dei contratti relativi a gestioni in house esistenti, fino alla scadenza degli stessi;”

  • ai sensi dell’articolo 2 bis della legge 12/’15, introdotto dalla legge regionale 1 dicembre 2015, n. 20, qualora Province e Città Metropolitana abbiano individuato anche a titolo di stralcio dei Piani di competenza la ripartizione territoriale dei servizi di gestione con i rispettivi bacini di affidamento, ”i comuni possono provvedere in conformità con gli indirizzi definiti da Province e Città Metropolitana ad un affidamento del servizio di gestione integrata rifiuti per un periodo non esteso oltre il 31 dicembre 2020”;
  • i nuovi affidamenti predisposti nella fase transitoria devono prevedere specifiche clausole per la successiva transizione ad una gestione unitaria per l’area di appartenenza;

 

Rilevato che ai sensi del DL 138/’11 l’ente di governo dell’ambito o del bacino ottimale per l’organizzazione dei servizi pubblici locali a rete di rilevanza economica è tenuto a presentare una relazione contenente le motivazioni della forma di affidamento prescelta in relazione agli obiettivi di universalità, efficienza, economicità e qualità del servizio nonché un piano economico che assicuri la realizzazione dei necessari interventi infrastrutturali da parte del soggetto affidatario;

Visto il Codice degli Appalti che esclude dal proprio ambito di applicazione gli affidamenti di servizi pubblici effettuati a favore di soggetti su cui l’amministrazione aggiudicatrice esercita il controllo analogo (art 5) e dispone per gli affidamenti in house uno specifico regime di pubblicità unitamente agli obblighi di motivare il mancato ricorso al mercato e di dimostrare l’ottimale impiego delle risorse pubbliche nonchè i benefici per la collettività;

Preso atto che il servizio di igiene urbana e la gestione del ciclo dei rifiuti nel territorio del Comune di Genova è affidato ad AMIU Spa, società in house del Comune stesso, fino al 31 dicembre 2020, data di scadenza del contratto e oltre la quale secondo le disposizioni di legge vigenti il Comune non potrà più provvedere ad un affidamento del servizio;

 Tenuto conto che il quadro strategico in materia di ciclo integrato dei rifiuti delineato dalla nuova amministrazione comunale genovese indica Amiu Genova Spa come l’azienda di riferimento per la gestione del servizio di igiene ambientale nell’ambito della Città Metropolitana con il mantenimento del regime in house, prevedendo di indirizzare la società verso un potenziamento della raccolta differenziata mediante lo sviluppo di progetti di reingegnerizzazione e razionalizzazione della raccolta, senza mettere a rischio i bilanci aziendali e gravare sulle tariffe;

Rilevato che nel Piano Industriale approvato dal CDA di AMIU il 1° febbraio 2018 è prevista la istituzione di un Tavolo di lavoro costituito da Amiu Spa, dal Comune di Genova e dalla Città Metropolitana a cui potranno essere invitate le organizzazioni sindacali, la Regione Liguria e i Comuni della Città Metropolitana;

Considerato che il suddetto Tavolo, secondo quanto espresso nel Piano Industriale e riportato nell’ Accordo del 5 febbraio u.s fra Amministrazione Comunale, AMIU Spa e la RSU di Amiu, viene istituito con il coinvolgimento della Città Metropolitana e della Regione al fine di individuare entro il corrente anno le modalità per mantenere oltre il 2020 la gestione in house del servizio, in modo tale da consentire l’ammortamento degli investimenti definiti da un nuovo Piano industriale in sinergia con le OOSS e la RSU;

 INTERROGANO

IL PRESIDENTE DELLA GIUNTA REGIONALE E L’ASSESSORE COMPETENTE

 per sapere quali azioni intendono assumere di concerto con gli altri soggetti competenti a partire dalla Città Metropolitana, per dare corso a quanto prospettato nel Piano Industriale di AMIU in merito al mantenimento in house della gestione del ciclo integrato rifiuti anche oltre il 2020, garantendo il rispetto delle disposizioni di legge vigenti e gli interesse dell’utenza e dei lavoratori.

F.to: Giovanni Lunardon, Valter Giuseppe Ferrando, Sergio Rossetti

http://-ciclo-integrato.pdf